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Mademoiselle Papillon sabato 18 ottobre 2014, alle 20:45
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Mademoiselle Papillon |
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nel paese dei brutti sogni con prossima replica sabato 18 ottobre 2014, alle 20:30
debutto venerdì 12 marzo 2010, alle 20:45
repliche sabato 17 aprile 2010 alle 20:45 sabato 25 settembre 2010 alle 20:45 sabato 19 febbraio 2011, alle 21:00 sabato 14 maggio 2011 alle 20:45 sabato 18 maggio 2013, alle 21:00 sabato 22 febbraio 2014, alle 20:45 note al testo ...Rose, la protagonista, vive in campagna catalogando rose e farfalle, in un mondo semplice e innocente; è attorniata da 3 strani personaggi, parigini “viscidi, corrotti e senza scrupoli” che tenteranno di corrompere la sua purezza. Il testo, che lascia lo spettatore fra sogno e realtà, dà spunti di riflessione sulla società attuale e sulle sue contraddizioni più intime e laceranti. Il tutto condito dalla sottile ironia tipica di Stefano Benni... verrà presentato nella Rassegna Vers e ùs
:: comunicato stampa ::
:: note alla regia :: Esilarante, ironico, grottesco: “Mademoiselle Papillon” di Stefano Benni (scritto nel 1992, pubblicato da Feltrinelli nel 1999 ma attualissimo ancora oggi), è un piccolo grande saggio di teatro moderno, una somma di generi, un’ambiziosa prova per qualsiasi attore che voglia cimentarsi con la satira politica e di costume. Ma è anche una lucida, spietata e tenera descrizione della società odierna e della nostra esistenza, a partire da quell’attesa piena di presentimenti che caratterizza la vita nel momento in cui, alla soglia dell’età adulta, si devono aprire le porte del giardino segreto per camminare in un mondo pieno di contraddizioni. Un territorio cinico e ostile, nel quale non tutto è quello che sembra, e dove le parole sembrano tradire ogni verità. Rose, una donna bambina chiusa nel suo giardino dove colleziona farfalle, è l’interprete alla quale Benni affida la parte migliore dell’umanità: quella ingenua curiosità e quella disarmante logica dei sentimenti che sole possono sconfiggere ogni ipocrisia. Rose potrebbe essere facilmente Alice, divenuta adulta in un Paese delle meraviglie ormai corrotto, che nel testo è la Francia dell'800 ma potrebbe essere tranquillamente l'Italia di oggi. Attraverso un uso mirabile della parola e delle sue infinite possibilità, Benni ci regala un’opera divertentissima, leggera ma al contempo impegnata e fruibile da chiunque. Un testo di forte denuncia, sorprendentemente attuale ma privo di pregiudizi e profondamente autoironico, adatto ad un pubblico disposto a scoprire da sé, più che ad ascoltare lezioni. Nel suo monologo finale, Rose lascia un messaggio che è una resa, ma che diventa quasi un programma: “Amico, insegnami a fare di un ramo un arco, e delle spine di una rosa una freccia”. |